“Topi di appartamento” in agguato
Il furto in una casa ha un impatto sulla psiche che viene subito dopo la morte di un nostro caro e lo stupro. Il furto non condanna solo la famiglia o i valori rubati, può essere una vera e propria fonte di stress postraumatico che il subconscio non metabolizza in tutta una vita, basta un minimo rumore notturno per risvegliare la paura. Per non parlare dello shock di poter incontrare un ladro in piena notte.
Case a rischio ladri con la crisi economica? E’ l’allarme lanciato da Miriam Tomponzi, che sottolinea come la gente vuole maggiore sicurezza. Il 50% dei furti viene commesso dalla “microcriminalità organizzata”. C’è una vera e propria mappatura del territorio – spiegano alla Tomponzi – che i ladri non possono sforare. Il 40% dei furti avviene attraverso persone di fiducia che hanno avuto la possibilità di avere le chiavi tradendo così la nostra fiducia. Solo il 10% dei furti avviene su commissione o su una precisa conoscenza da parte del ladro di poter trovare beni di notevole valore. Chi sono: il 50% sono ‘nomadi’ o professionisti. Il 60% di questa falange sono nomadi, il 30% sono professionisti ed il 20% improvvisatori. Nel 43% dei casi sono persone che hanno avuto accesso durante la ristrutturazione delle case. Il 47% sono persone che tradiscono la nostra fiducia, persone che quotidianamente sono in contatto con noi, con la nostra famiglia, la nostra casa. Il 10% sono ladri professionisti, i più difficili da fermare.
Ma la crisi gioca la sua parte : non si cambiano i serramenti; spesso durante i lavori di ristrutturazione delle abitazioni, per risparmiare qualche centinaio di euro, si preferisce cercare di sistemare i vecchi serramenti in legno, o ci si affida alla grande distribuzione di bricolage, dove si possono trovare “porte blindate” a partire già da 200 euro, e cilindri già a partire da 30 euro. Scelta assai pericolosa, sia perchè le chiavi dei portoni degli stabili sono spesso le stesse, da anni affidate a varie ditte di ristrutturazione, pulizia e magari anche a qualche operaio venuto a fare qualche lavoretto in nero. Ma anche, spiegano ancora, basta digitare la sigla cctv su un qualsiasi motore di ricerca, e vedere fioccare le offerte di dvr con 4 o 8 telecamere, magari senza fili, da poter collocare a proprio piacimento nelle abitazioni o sui terrazzi, giardini, o altro. Questo comporta il 90% delle volte un monitoraggio inutile, che non permette di identificare eventuali malfattori, leggere targhe, e tutto ciò che potrebbe essere utile nello studio dello scenario dell’intrusione. Spesso queste telecamere non registrano nulla, insomma una spesa seppur piccola totalmente sprecata all’occhio allenato del ladro che le riconosce immediatamente. Riconoscono le zone buie ed il tipo di installazione altamente amatoriale, dal rischio assai alto di non registrazione, da parte di questi sistemi di cui la maggior parte ha una memoria di circa 4 ore. Il che vuol dire, che se il furto è commesso a mezzanotte e lo si scopre il giorno dopo alle 8 del mattino l’intero disco è stato riscritto già due volte. Altro errore spesso commesso, è quello dell’installazione di finte telecamere, in vendita a prezzi a dir poco ridicoli, circa 30 euro, che fanno capire perfettamente che quella è una casa non protetta. Infatti le finte telecamere spesso hanno la stessa forma, colore e l’assemblaggio si vede non essere dei più solidi. Il motivo di questi errori è semplice, poichè non si ha la percezione del rischio fin tanto che non lo si vive in prima persona.
Precauzioni da attuare : cambiare le chiavi di casa alla fine di qualunque rapporto, sia esso di lavoro con colf e operai. Ma anche cercare di avere una chiave del portone non duplicabile. Organizzarsi a turno con i condomini per l’ascolto di rumori sospetti. Organizzare una buona illuminazione, sia periferica che nelle zone di accesso, con sensori giustamente tarati che fanno accendere luci potenti al passaggio di persone o mezzi. Valutare bene a chi rivolgersi per la realizzazione del proprio impianto d’allarme, spessissimo noi installiamo in due villette apparentemente simili, sistemi di antintrusione completamente diversi. Quanto alla globalizzazione del furto: “I ladri, spiega Miriam Tomponzi, hanno affinato le loro tecniche, giocano di sorpresa: dunque attenti alle simulazioni. Simulano finti incendi, con fumo o acqua, che possono entrare sotto la porta, in questi casi, bloccare l’apertura spontanea di apertura della porta, valutare attentamente la situazione e chiamare gli organi preposti. Quale è il consiglio che da in questi casi? Escludendo la parte tecnica, bisogna fare denuncia ai carabinieri o polizia, elenco degli oggetti mancanti, elenco delle persone in possesso delle chiavi o dei possibili sospettati. Poi iniziano le investigazioni accurate, oltre al recupero degli oggetti rubati, la nostra priorità si concentra sulla serenità delle persone. Cominciamo con un preciso sopralluogo e con lo studio di come rendere sicura la nostra Casa. Procedure semplici, con piccoli trucchi del mestiere, ci siamo anche serviti spesso di ex ladri a “riposo” per capire meglio… Poi – aggiunge ancora – ricordo mia nonna mettere due lunghe e pesanti spranghe di ferro…domani è un altro giorno si vedrà.